martedì 13 settembre 2016

una lettera dopo l'altra

dopo una lunga estate, lo scorso anno ha fatto il suo ingresso nella nostra vita una nuova parola: scuola!
dopo il nido e la materna arriva lei, quella vera, con i compagni che incontri per strada mentre ci vai, con le famiglie che si colorano e si mescolano loro malgrado, perché i bambini e le bambine lo fanno e sprizzano naturalezza e felicità. la scuola comporta un primo giorno, lo sapevo, e dal primo giorno, lo scorso anno, io ho sbagliato qualcosa, dico 'è stata la confusione' ma non è così. arriviamo in palestra, chiamano i bambini della prima I, dicono il nome di gianluca. salgono in classe. io guardo giuseppe e so che non posso lasciarlo lì, ma nemmeno lasciarlo salire solo le scale in questo primo giorno, lui che da quest'anno si separerà da gianluca, lui che è il mio pensiero fisso, lui che adesso mi guarda e dice con gli occhi, ok resto qui salirò da solo, poi se vuoi passa dalla mia classe. Lo lascio nelle mani di jennifer e del suo bambino, l'unico che giuseppe conosce già. ok vado, seguo gianluca che doveva essere quello che 'io ce la faccio da solo, io so come si fa'. invece mi stringe forte la mano, saliamo in classe e io ascolto la maestra e fremo per giuseppe e guardo gianluca seduto in quel posto che sembra così grande per lui, mi avvicino gli dico all'orecchio che vado in classe di giuseppe, mi aspetta. mi lascia andare suo malgrado.ecco percorro il corridoio e so che sarà così sempre, da una parte all'altra, da una vita all'altra, eternamente indecisa se prima uno o l'altro. vivere con la sensazione che stai dimenticando qualcosa, che stai mettendo uno dei due da parte, che il tempo lo devo cronometrare e le attenzioni distribuire equamente nella misura e intensamente nelle direzioni. insomma un lavoraccio che sfianca, che toglie energia, che strappa il cuore, che dà pugni nello stomaco. poi siamo passati attraverso un autunno caldo e un inverno che tardava ad arrivare,abbiamo allenato mani e testa, e il nostro corpo fuori come è sempre stato. i giorni sono stati lunghi, i pomeriggi pieni e spesso difficili. 2 quaderni, 2 libri, mani che disegnano altre che fanno conti, parole che ora vengono lette e non solo ascoltate. le nostre vite intrecciate, le nostre insicurezze, il nostro non saperlo fare, ma anche non riuscire a vedere e dire, le mie difficoltà e la scuola sempre lì ogni giorno a tenere tutto insieme. complici le maestre coraggiose, compagne e sorelle. ogni giorno salutare uno che mi abbraccia prima di salire e l'altro che mi guarda oltre il vetro e va verso le scale, andare al lavoro con gli occhi del secondo, perché sono i miei, pieni delle stesse paure. alla fine dell'anno la pagella la leggiamo con le parole e non con i numeri, tra chi è andato dritto come un treno, ma poi ha capito che poteva chiedere aiuto e chi ha camminato piano, quasi nascosto. dopo una lunga estate ricomincia tutto e siamo ancora un pò diversi, gianluca che mi insegue e giuseppe che rincorro, gianluca che mi sfinisce con le parole e giuseppe con i silenzi.  giuseppe che nell'acqua ritrova forza e che d'estate quasi si trasforma, un bimbo pesce: fluido, apparentemente silenzioso, che ascolta il suono del mare, che galleggia e si lascia trasportare dalla corrente e a volte la risale. gianluca che controlla gesti e scoperte sopra e sotto l'acqua, che galleggia e sa perfettamente perché.
e da domani ricominciano i giorni di un nuovo anno di scuola.
i giorni in cui attraverseremo strade, ci prenderemo la pioggia del mattino, il sole accecante all'uscita.
saranno i giorni delle attese fuori, a intercettare il vostro colore dei capelli sulle teste che scendono le scale,  per riconoscervi e poi leggere sui vostri visi la stanchezza ma anche la felicità, ritrovarvi pieni.
sarà un altro anno per avere fiducia.
saranno tutti i genitori insieme fuori con i quali creare intrecci, inevitabile e impossibile evitare sguardi e richieste. si sta tutti insieme nel cortile, o almeno bisogna provarci, a stare dentro il rigo piccolo, sapendo che puoi arrivare fino al rigo in alto. si può fare: piccole somme, insiemi di storie e di racconti. ricomincio anch'io: piena dell'orizzonte della mia estate, di un mare vivo, umorale, il mare amico di giuseppe.



(e stasera prima di dormire guarderemo il nostro video preferito, pieno di natura e di animali. perché siamo il mondo e stiamo nel mondo)


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